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Figaro o le disavventure di un barbiere napoletano

Il ruolo del titolo è affidato all’ottimo Gennaro Cannavacciuolo che ha conferito a Figaro un po’ di Dulcamara e un po’ di Pulcinella, saggio e opportunista, la verve scintillante di un figlio del popolo, ma provvisto di quell’innato tocco aristocratico proprio dei napoletani.

Paolo Lucchesini, La Repubblica, 01.04.90

 

 

Il Figaro creato da Gennaro Cannavacciuolo ha la gestualità corposa e agile dei personaggi popolari e l’astuzia consumata di chi è costretto alla diplomazia dalla forza degli eventi. L’azione acquista per suo merito quel ritmo vivacissimo e trascinante che caratterizza lo spettacolo.

Leonardo Sole, La Nuova, 25.03.90

 

 

Figaro, ça décoiffe! Bravo! Comique, populaire et raffiné […] Gennaro Cannavacciuolo est d’une drôlerie irrésistible, aussi léger et imprévisible que sa voix est généreuse. On rit beaucoup beaucoup, mais l’émotion est aussi présente, délicate et demi-teintée.

Jacques Leleu, Le Chambéry, 23.11.89

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