Eccomi in visita alla SAIG di Ginevra, sponsor dello spettacolo “Yves Montand – un italien à Paris”, in scena all’Alhambra il 21 marzo.

Noi, i tre Re Magi (o fac-simile), auguriamo a tutti voi una meravigliosa Befanona, con tante calze piene di caramelle, di qualche biglietto per “Yves Montand” ed anche un po’ di carbone per chi se lo merita! 

1. Perfezionare il mio francese, fare pace con l’inglese ed iniziare a studiare il russo
2. Mettermi finalmente alla canoa
3. Augurarmi che BonBon, l’insopportabile barboncina del vicino passi a miglior vita
4. Non prendermela se non riesco a fare bene come ai vecchi tempi i miei due passi di danza preferiti, l’Arabesque e il grand jeté
5. Perdere 1kg di circonferenza addominale
6. Ricordarmi di pagare il bollo della macchina
7. Sperare che il banco delle arance di quell’antipatico, snob ed esoso fruttivendolo dei Parioli prenda fuoco
8. Di non essere più scambiato per Al Pacino
9. Non acquistare più cappelli (né ho 102!!)
10. Ritrovare il mio amato foulard di seta grigio e blu
11. Fare l’ipocrita con alcuni operatori teatrali (sarà dura, ma ci proverò)
12. Visitare Regnano
13. Riuscire a ballare su un tacco 16 in previsione del mio prossimo (folle) spettacolo

Ed infine, non tradire più le mogli dei miei amici (pardon mes amis)

Mi sono sempre chiesto perché le modelle sono sempre imbronciate quando sfilano e perché camminano a scatti accelerati. Sono generalmente belle, ricercate, ammirate, ben pagate, spesso invidiate ed indossano capi di lusso: quindi? Mi è stato detto che se sorridessero, distoglierebbero l’attenzione del pubblico che, anziché focalizzarsi sugli abiti, starebbe a guardare il loro volto. Mah… sarà vero?

Sta di fatto che vedendole così così, ho la sensazione di assistere alla marcia dei condannati slogati che non vedono l'ora di arrivare a destino e di togliersi la “divisa”.

Signori stilisti, pensateci, abbiate il coraggio di invertire questa ridicola moda e vedrete che un sorriso paga, quasi sempre. Un tentativo per tutto il 2018? 

Cari amici, spettatori, parenti, colleghi, auguro a tutti voi uno splendido anno nuovo, ma soprattutto ringrazio tutti Voi, e specialmente lo splendido pubblico, in questi ultimi quattro giorni di Milano, al Teatro Fontana.

Ad maoira!