Blog – un brutto spettacolo!
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L’altra sera sono stato a teatro: un teatro importante, con un nome di spicco in cartellone. Lo spettacolo era bruttissimo, degno di una recita parrocchiale: regia inesistente, scenografia banale, recitazione mediocre se non pessima a tratti (debolezza interpretativa, problemi di dizione e gestione del corpo), disegno luci inesistente, ecc ecc... In sala alcuni volti noti, disagio mal celato e risolini. Sono stato assalito da sconcerto, imbarazzo ma anche da un po’ di rabbia.
So che si può disquisire all’infinito su cosa sia o meno l’arte (almeno questo dovrebbe essere la rappresentazione teatrale), ma credo veramente che viviamo un momento storico di grande confusione.
Un tempo esistevano i grandi veri attori, attrici, cantanti e come tali erano riconosciuti, senza discussione: essi si esibivano nei teatri importanti, nelle pellicole di qualità e facevano storia, lasciavano il segno. A latere, vi erano le cosiddette produzioni di serie B, C o Q che, giustamente, venivano prodotte e viste da chi ne aveva il desiderio: tuttavia, era netto e chiaro il confine tra ciò che era stimabile e ciò che non lo era. E ciò che non lo era non approdava in certi teatri.
Ora, invece, come per incanto, anche le produzioni di serie Q approdano nei grandi teatri, quelli dal passato aureo. Vuoi perché uno del cast abbia “un nome” televisivo (non necessariamente sinonimo di qualità), vuoi perché il direttore artistico sia parente o amico del produttore, vuoi per qualche altro mistero, insomma, questo accade spesso.
Tutto ciò crea mille danni, su cui tornerò, ma una cosa è certa: molti dei cosiddetti “operatori di settore”, ovvero i direttori, i distributori, ma anche i critici e media, dovrebbero spesso operare con maggior diligenza, coraggio e onestà intellettuale, per la loro credibilità e a vantaggio di chi li segue.