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Gennaro Cannavacciuolo

Gennaro Cannavacciuolo

Attore e cantante italiano, lavora in teatro, cinema, tv e in molte operette. Vincitore di numerosi premi, fra cui il premio ETI 2009.

URL del sito web: https://www.gennarocannavacciuolo.com

Blog–bimbi rom in strada

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E’ da tempo che mi pongo una domanda a cui non trovo risposta certa, nonostante abbia cercato di documentarmi.

Vorrei capire come sia possibile – nonché ammissibile – che bambini, ovvero minori, stiano per strada giornate intere nelle braccia delle loro mamme (o presunte tali), solitamente rom, che chiedono l’elemosina ai passanti.

Si tratta di una scena ormai totalmente familiare per qualsiasi romano, tanto familiare che non ci si fa quasi più caso. Ebbene, per me è una cosa rivoltante: mi viene voglia di urlare, di denunciare, insomma, qualcosa va fatto.

Le mie domande:

1. Com’è possibile che questi bambini (per lo più sotto i 5 anni) dormano o sonnecchino tutto il giorno? Ho letto che li “drogano” con tachipirina o roba simile: è vero?

2. Se fosse vero: cosa fanno le autorità? Se io facessi una cosa simile a mio figlio, suppongo che nell’arco di una settimana qualsiasi assistente sociale farebbe in modo di togliermi la patria potestà (e giustamente!). Perché ciò non accade allora con i figli dei “rom”? E perché questo trattamento differenziato tra bambini italiani e bambini che non lo sono?

Se non fosse vero: non mi spiego come un bambino possa rimanere immobile, pressoché sdraiato, per ore. I bambini sono solitamente pieni di energia, scalpitano e già dai due anni non stanno fermi più di 5 minuti!

3. Anche se la storia della “droga” nel biberon non fosse vera, mi chiedo: com’è possibile che le autorità tollerino che dei bambini facciano questa vita? Che siano sottoposti al freddo, al caldo, immobili per ore, immersi nello smog, avendo come unico modello di vita l’accattonaggio??

Forse qualche mio lettore esperto saprà rispondermi; ne sarò lieto.

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Blog-fumo portatore di morte

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Non sono mai stato un fumatore anche se, fino ad un anno fa circa, mi concedevo di tanto in tanto una sigaretta. La sera soprattutto, dopo cena: due, tre sigarette al massimo. Oppure, raramente, di pomeriggio, prima di andare in scena, abbinandola ad un caffè.

Ma, ripeto, da quasi un anno non ho più toccato la “maledetta bionda”.

Ora eccomi nell’età “matura”, un momento in cui, forse, prevale una forma di saggezza perché si inizia a capire veramente il valore della vita.

La vita è una ed unica, così come il nostro corpo e la nostra mente. Spesso da giovani non si ha la consapevolezza di questo dono prezioso, troppo smaniosi di correre appresso a varie situazioni stimolanti. Peccato. Come ha ben detto Woody Allen, sarebbe un vantaggio per molti giovani avere la saggezza di un anziano.

Perché queste parole? Perché in questi ultimi anni ho visto troppe persone andarsene per trascuratezza ed incoscienza; e molti erano fumatori. E troppo spesso sento la frase: “mio nonno ha fumato tutta la vita e se n’è andato a 90 anni”. O viceversa: “mia cugina non ha mai fumato ed è morta di cancro ai polmoni a 50 anni”. Tutto ciò è vero, ma sono ECCEZIONI! Non a caso, il 5 di gennaio, è deceduto un mio nipote di 43 anni, con tre figli...

I grandi numeri, la cosiddetta statistica, è implacabile: il fumo uccide, lentamente, ma UCCIDE, provocando danni estesi e profondi. E poi, a mio giudizio, è anche amorale, perché la nicotina agisce come una droga: e tutto ciò che crea dipendenza è secondo me AMORALE.

Quindi, vediamo di resistere, BOICOTTANDO chi si arricchisce sulla nostra pelle, DROGANDOCI fino alla MORTE!

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Blog–italiani all’estero

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Mi capita spesso di andare all’estero, sia per piacere che per lavoro e sono molteplici le occasioni di incontrare degli italiani.

Sono molti i loro racconti e testimonianze, spesso accalorate, mentre le due posizioni che emergono sono antitetiche: o la nostalgia, oppure l’antipatriottismo.

Ma, per essere più preciso, il percorso dell’immigrato di lunga data è più o meno costante: all’inizio dell’espatrio predomina il rifiuto dell’Italia e di tutti i suoi atavici problemi (mancanza di lavoro e/o di corretta retribuzione, di meritocrazia, di garanzie, di giustizia, ecc ecc), un momento dove la nuova meta viene glorificata. A questo periodo iniziale (dopo 2-3 anni solitamente), segue un amarcord di durata maggiore (4-5 anni): si sente la mancanza degli affetti più antichi, risorge la voglia di vecchie certezze ed abitudini, il desiderio di familiarità dei luoghi natii, manca la spontaneità comunicativa tipica dei popoli mediterranei. Dopodiché, si arriva ad un equilibrio “ragionevole”, solitamente dopo un matrimonio ed ancor di più in presenza di figli che iniziano ad inserirsi nel tessuto sociale del paese ospitante: si torna in Italia 2-3 volte all’anno, si sorride dinanzi ai suoi mali endemici invariati rispetto a 10-20 anni fa, prima di rituffarsi nello stile di vita più “civilizzato”.

In ogni caso, quella punta di nostalgia e fors’anche di rabbia, permane sempre, magari lieve, ma permane.

Io vorrei complimentarmi con chi ha avuto e ha il coraggio, la forza di mollare tutto, affetti, abitudini, e di andarsene, non sempre in condizioni inizialmente facili. Certo, il viaggio dell’emigrato italiano di oggi non è certo paragonabile a quanto accadeva 50-60 anni fa o più. Esistono ormai reti di sostegno, associazioni, club culturali italiani in tutti paesi esteri che agevolano la permanenza all’estero.

Volevo quindi spezzare una lancia a favore delle tante donne, degli uomini, delle associazioni di italiani all’estero che dedicano, per lo più volontariamente, del loro tempo per promuovere, sostenere ed incentivare la cultura italiana all’estero, organizzando molteplici eventi, di natura culturale, ma non solo, favorendo le occasioni di aggregazione e promuovendo il Made in Italy.

Per molti motivi, conosco bene la realtà svizzera (ma non solo), dove associazioni come la Saig, il Comites, Quelli degli Aperitivo Italiano, Arriveder le stelle, Recitar Cantando sono molto attivi e sostengono anche i miei spettacoli, ciò di cui sono loro molto grato, e spesso propongono eventi di rilievo.

Ed a questo proposito, oggi ho piacere a parlarvi di un evento molto bello, che si terrà a Ginevra ed intitolato “Dal libro al film”, organizzato da “L’Italie, langue, culture et société”, nella persona della dott.ssa Federica Rossi: un incontro con lo scrittore Carlo D’Amicis, seguito dalla proiezione del relativo film “La guerra dei cafoni”, del regista Lorenzo Conte, il 18 e 30 gennaio, al Cinema di Grutli, Ginevra.

Invito tutti i miei amici, parenti e lettori di Ginevra e dintorni di aderire a tale iniziativa.

 

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Blog–la Rossa Battagliera

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E’ con grande e profondo dispiacere che ho appreso la dipartita della cara Marina Ripa. Non la conoscevo benissimo, ma era sempre presente ai miei spettacoli: una presenza positiva ed entusiasta, molto calorosa. Ho sempre apprezzato le persone coraggiose, anticonformiste e senza peli sulla lingua… certo questo atteggiamento ha inevitabilmente un prezzo - ne so qualcosa personalmente – tuttavia, credo che dire francamente ciò che si pensa faccia perlomeno bene alla salute smile. Marina era una di queste persone e mi fa piacere ricordarla così… la Rossa Battagliera, come la chiamavo sempre!! Un abbraccio cara Marina.

Questa foto risale alla scorsa stagione, presso il teatro della Cometa, in occasione del mio spettacolo dedicato a “Yves Montand” che vide per ben tre volte!

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