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Blog – una grande attrice, Linda Moretti

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Oggi vorrei ricordare l’attrice Linda Moretti:  una tra le più grandi caratteriste del teatro Napoletano, ma anche di cinema. Molto apprezzata dal grande Eduardo de Filippo, la troviamo presente in quasi in tutte le sue commedie, sia in teatro che in televisione (quelle registrate dagli anni ’70 in poi). Quando Eduardo chiuse nel 1980 definitivamente la sua compagnia, per dare spazio a quella nuova del figlio Luca, Linda Moretti fu l’unica della vecchia compagnia a passare in quella di Luca. Io ero uno dei giovani di quella compagnia e devo ringraziare Linda per tutte le cose belle che ha insegnato e tramandato a noi giovani attori dell’epoca, assetati di apprendere. Ho un ricordo straordinariamente vivo di lei e del divertimento assicurato ogni sera con Linda in palcoscenico.

Nella sua lunghissima carriera, costellata da enormi successi, vedi “Brutti sporchi e cattivi”, con Nino Manfredi, regia di Ettore Scola e “Il postino” con Massimo Troisi.

Linda ha donato l’immagine di una delle più abili attrici del teatro novecentesco, appassionando con la sua recitazione spiritosa e vivace. Per l’occasione due splendide foto con Linda, relative allo spettacolo “Un Turco Napoletano” di E. Scarpetta, per la regia di Eduardo De Filippo. Grazie Linda!

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Blog – i miei amati cappelli

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Ho sempre amato i cappelli: li indosso in tutte le stagioni, in qualsiasi momento della giornata. Ne ho talmente tanti, che quasi non entro più in casa! Qui sotto una delle mia collezione particolare di cappelli di sartoria: potrei anche venderla, se qualcuno fosse interessato.

Difficile che esca da casa senza un cappello. Il cappello racchiude un mondo di significati più disparati. Quello del saluto ad esempio, alzando leggermente il cappello chinando il capo; oppure del rispetto: entrando in Chiesa, ci si toglie il copricapo.

In molti paesi e in culture diverse dalle nostre, il cappello indica una distinzione di tipo etnica e religiosa: i turbanti, oppure i cappelli mongoli, ma anche quelli cinesi ne sono un esempio. In Occidente, il cappello evidenzia uno status socio-culturale: un contadino non porta un cilindro…. Un Lord inglese non porterebbe una coppola siciliana od una paglietta contadina.

Sempre a segnare uno status sociale, pensiamo ai cappelli degli antichi romani: uno schiavo liberto indossava il cosiddetto pileus o un berretto frigio, lo stesso indossato poi dai galeotti marsigliesi durante la rivoluzione francese, simbolo di libertà. All’opposto, esiste il berretto del carcerato.

Ma il cappello può anche e semplicemente sottolineare uno stile personale: in fondo trattasi di un accessorio che, aldilà di una funzione originaria puramente utile, ovvero quello di evitare il raffreddamento della testa, completa l’abbigliamento, conferisce originalità e/o ricercatezza.

Anche nei miei spettacoli ci sono spesso cappelli: seri, eleganti, folli, ironici, ridicoli e grotteschi o banali, volti a completare la rappresentazione del personaggio.

 

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Blog – addio a Dario Antonello

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Ho appreso ieri della morte di Dario Antonello e mi sono rattristato molto. Una morte triste, intempestiva, probabilmente evitabile. Un uomo di 39 anni, scrittore, librario ed editore raffinato, trovato riverso sulla scrivania della sua libreria, che lascia sua figlia piccola e sua moglie. Antonello era un intellettuale, un poeta e gestiva a Macerata la splendida libreria Scaramouche. Aveva poi anche fondato la casa editrice Giometti&Antonello, di ispirazione umanistica, specializzata nella pubblicazione di testi letterari, filosofici ed artistici, sempre attenta ai grandi pensatori moderni mai tradotti. E proprio uno di questi, uscito di recente, mi è rimasto impresso: LSD, ovvero il carteggio tra lo scrittore e filosofo tedesco Ernst Jünger e il chimico svizzero, scopritore del LSD, Albert Hofmann. I due amici hanno sperimentato l’acido per motivi sicuramente più “aulici” rispetto a quanto fece successivamente la beat generation e relativa cultura dello sballo e disagio esistenziale e sociale. Un viaggio incredibile nei loro “viaggi”, nel senso di profondo smarrimento provato e ai relativi quesiti esistenziali che ne scaturiscono. Alla domanda se fosse credente, ecco la risposta di Hofmann: «Bisogna intendersi sul significato della parola religione. Come chimico Le dirò che più si va a fondo, più si indaga nel piccolo e piccolissimo, più si ha la necessità di ammettere un principio spirituale. Che cosa tiene insieme gli atomi? Che cosa li organizza? Se ammettere questo principio è religione, allora sì, sono religioso».

E la conclusione che suona come un monito: stare lontano dalle droghe.

Casa editrice Giometto/Antonello

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Blog – Schubert-Liszt Ständchen

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A completamento del post di ieri su Liszt, era d’obbligo condividere con Voi un brano che mi tocca particolarmente: Ständchen (serenata) di Schubert trascritto da Liszt, qui interpretato da Horowitz, mostro sacro pianistico dello scorso secolo, probabilmente con la Martha Argerich (vedi post del 13 ottobre) fra i più grandi pianisti della storia recente. Trovo pazzesco la profondità semplice, immediata, del brano, la sua polifonia, specialmente dal minuto 3:19 in poi, dove sembra che vi sia una terza mano caduta del cielo che venga ad accarezzare le note rispondendo in controcanto al tema principale.  E poi, il tocco di Horowitz….

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Blog – 22 ottobre - Franz Liszt - ricorrenza

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Il 22 ottobre 1811 nasceva Franz Liszt. Parliamo di 206 anni fa… di un compositore magari non particolarmente noto a tutti: ma quale compositore e quale percorso artistico e personale! Uomo di vasta cultura, cosmopolita e grande virtuoso del pianoforte, le cui composizioni si ispirano essenzialmente ad episodi storici, a creazioni letterarie e pittoriche, a tematiche religiose, nonché alla bellezza di alcuni paesaggi (laghi e montagne soprattutto – vedi li “anni di pellegrinaggio”). Un linguaggio il suo originale, intriso di misticismo che porta a un’evoluzione del romanticismo: Liszt è stato abbate e accolito dell’ordine francescano. La sua produzione è vastissima, molti dei suoi temi ancora ben presenti oggi (pubblicità, scopiazzamenti da parte di compositori di musica leggera….) ed invito i lettori a documentarsi in proposito. Oggi, in preda ad un “mood” autunnale, vi propongo Mazzeppa, una legenda slava rielaborata da Victor Hugo che narra la storia di un paggio polacco che seduce una dama e per questo viene condannato ad essere trascinato legato su un cavallo fino alla fine del mondo. Per Liszt questo paggio rappresenta l’artista che, trascinato dalla sua genialità, scavalca la vita, il mondo in corsa e, attraverso la sofferenza, diventa poeta.

Qui il link a wikipedia per maggiori informazioni

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Blog  - anche e soprattutto il blog

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Dimenticavo, oggi è anche il primo complimese del nuovo blog, parte integrante e dinamica del mio sito: una volontà di offrire un’immagine più realistica e variegata del vasto, complicato e a volte strano mondo di noi artisti, con un tocco molto personale. Anche per questo ringrazio l’ottimo webmaster Gabriele della BDIntech e della squisita grafica Barbara Russo per i loro preziosi consigli e lavoro.

A domani!

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Blog – nuovo sito www.gennarocannavacciuolo.com

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Oggi è un mese esatto che il mio nuovo sito è online: più di 2500 visitatori e siamo solo all’inizio! Da anni, in tanti mi dicevano dell’importanza di avere un’adeguata presenza on-line, ma io non ero convinto e anche un po’ ostico verso queste nuove tecnologie. Ma ora mi sono ricreduto e ringrazio l’ottimo webmaster Gabriele della BDIntech e la mia raffinata grafica Barbara Russo per il loro lavoro ed i loro preziosi consigli.

Ad maiora, ci riaggiorniamo dopo i 25.000 /mese smile

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