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Gennaro Cannavacciuolo

Gennaro Cannavacciuolo

Attore e cantante italiano, lavora in teatro, cinema, tv e in molte operette. Vincitore di numerosi premi, fra cui il premio ETI 2009.

URL del sito web: https://www.gennarocannavacciuolo.com

Blog–il Marchese Campana: una storia affascinante

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Quest’estate ho avuto il piacere di tornare dopo tanti anni ad Avignone, splendida cittadina medioevale della Provence-Alpes-Côte d'Azur.

Avignone è ovviamente conosciuta per il Palazzo dei Papi, per il suo festival teatrale, per il Duomo, il museo, per il suo ponte da cui trae origine la famosa canzone “sur le Pont d’Avignon” e altre belle cose.

In questo condensato di meraviglie, c’è però una storia affascinante di cui non tutti sono al corrente e che vorrei raccontarvi: la storia del gran e coltissimo gentiluomo il Marchese romano Giampietro Campana.

Il Marchese Giampietro Campana (1808-1880) fu uno dei più grandi collezionisti del XIX° secolo. Durante ben 25 anni, egli ha accumulato nella sua Villa e palazzi di Roma migliaia di sculture, centinaia di vasi, di bronzi e terracotta, nonché una collezione di quadri dal valore immenso del periodo “primitivo” (14° e 15° secolo) ed altri oggetti di grande valore, fra cui etruschi. Insomma, il Marchese, stimatissimo da tutta l’intellighenzia europea, era un gran cultore d’arte, un fine intenditore che diede fama al periodo dei primitivi e le cui collezioni erano note in tutta Europa.

Ma ecco che inaspettatamente, il 28 novembre 1857, i carabinieri bussano alla porta di casa del Marchese e, dietro mandato, lo arrestano e gettano in prigione. Ne segue un processo mediatico senza precedenti che lo condanna a 20 anni di lavori forzati nonché alla confisca di tutta la sua collezione.

Ma perché??

Ebbene, il Marchese, di ottima estrazione e reputazione, era il Direttore del Monte di Pietà di Roma. Trovò così un sistema ingegnoso per acquistare i suoi oggetti preziosi: chiedeva in prestito i soldi al Monte di Pietà, contro garanzia degli stessi oggetti che comprava con i fondi del Monte di Pietà! In altre parole: il debitore ed il creditore erano la stessa persona! Cosicché, le casse del Monte di Pietà furono svuotate!

Una vera truffa ai danni dello Stato insomma. Tuttavia, l’opinione pubblica e molti intellettuali si commossero per la sua sorte in quanto lo si riteneva vittima della sua passione da collezionista, insomma una vittima della sua passione artistica smisurata. E’ così che Napoleone III, amico di Campana e suo debitore, intervenne presso il Pontefice affinché la sua pena fosse commutata in un esilio. Così nel 1861, Napoleone III versò nelle casse del Monte di Pietà ben 4.8 milioni di franchi, acquistando la quasi totalità della collezione (più di 11.000 oggetti, fra cui 646 dipinti!).

La collezione andò al Louvre di Parigi il quale, nel 1956, ne diede una parte al Petit Palais di Avignone.

Ecco perché ritrovarsi al Petit Palais di Avignon, sembra quasi visitare le prime sale della Galleria degli Uffizi.

 

 

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Un anno di blog e +100.000 lettori - GRAZIE

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E’ passato esattamente un anno da quando, dietro consiglio del mio webmaster Gabriele, ho iniziato questo blog.

Allora ero molto scettico: mi chiedevo intanto cosa avrei potuto raccontare, poi chi lo avrebbe letto, a chi potesse interessare?

Ma Gabriele, insieme ad altri amici e parenti, mi caldeggiò ed alla fine mi convinse. Devo dire che ciò che mi spinse a farlo, fu anche il desiderio di mostrare un lato un po’ diverso di me. Noi artisti, attori soprattutto, veniamo spesso identificati con un personaggio od un carattere, il più delle volte non abbiamo modo di approfondire alcuni rapporti personali con chi ci segue: questo per motivo di tempo ovviamente, di logistica ed anche della “quantità” di persone con cui interagiamo. Un spettacolo, in un anno, viene visto in almeno 10 località, da forse 30.000-40.000 spettatori; un film od una partecipazione televisiva può raggiungere facilmente centinaia di migliaia di persone. A chi ci segue, pertanto, rimane il ricordo di quel specifico momento, di quel ruolo, di quelle parole (da copione, tranne nelle interviste) e rimaniamo quindi un po’ “cristallizzati” nelle menti del pubblico, essendo poche le occasioni di restituire un’immagine diversa dall’apparenza, più aderente al nostro essere reale.

Così, ho pensato a questo blog come ad una sorta di piccolo diario personale, dove, al ritmo delle settimane, del mio vissuto e di alcuni accadimenti, potessi scrivere alcuni pensieri, chiedere consigli, offrire qualche suggerimento spero utile, parlare di uno spettacolo o di un libro, fare qualche considerazioni su un evento saliente.

Ed alla fin fine, senza rendermene conto, i lettori sono aumentati, i commenti e messaggi privati sono diventati sempre più numerosi ed ecco superata la soglia dei 100.000 visitatori in un anno!

Cosa dire? Intanto, un GRAZIE di cuore a tutti voi, per l’affetto che mi dimostrate, per la Vostra vicinanza che sento in modo tangibile. Visto i numeri raggiunti, ma visto anche il tempo che il blog richiede, ho deciso di continuare questo impegno adottando una regola che mi aiuterà nell’organizzazione e spero farà piacere a chi mi segue: quella di pubblicare d’ora in poi due volte a settimana, il lunedì e giovedì, facendo uscire il post di mattina, ore 8h00.

 

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Blog-Berlino-The Clash of Futures-Anteprima

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Amici, domani, 7 settembre, a Berlino, presso l’Astor Film Lounge, Kurfurstendamm 225, esce la prima mondiale di THE CLASH OF FUTURES 1918-1939, serie TV di 8 episodi.

Co-prodotta da Looksfilm, Arte, Iris Production, Les Films d’Ici, e la Österreichischer Rundfunk (ODR), diretta da Jan Peter e Frédéric Goupil, la serie racconta di 6 episodi storici avvenuti nel ventennio 1919-1939 che si svolgono nello scenario internazionale della Grande Storia, in un incrocio di sentimenti, politica, storie personali, pubbliche ed eventi sociali.

In questa serie ricopro il ruolo drammatico del protagonista italiano, Silvio Crespi, grande industriale lombardo, nonché deputato e senatore, che inizialmente appoggiò l’ascesi del Duce per poi distaccarsene, riducendosi così ad un doloroso esilio e perdendo posizioni industriali consolidate.

Un lavoro molto interessante, un prodotto culturale di altissima qualità ma non per questo “pesante”, fedele storicamente e frutto di intense ricerche nonché adattamenti. In distribuzione attualmente in 35 paesi, spero che l’Italia comprerà la serie: penso che gli Italiani abbiamo anch’essi diritto alla qualità e non solo a sceneggiati spesso alquanto omologati…

Pagina IMDB

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Blog-lira o euro?

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L’altro giorno sono andato al supermercato e mi sono imbattuto in questo vecchio cartello che invita i propri cliente a mettere 500 lire nell’apposita fessura per prendere un carrello.

Ho provato una sensazione curiosa, nostalgica direi, come se il “mondo di ieri” (tanto caro a Stephan Zweig, seppur in epoca ben diversa…) fosse ormai un ricordo ormai revoluto.

I famosi anni 70, anni 80, anni 90: anni di prosperità economica, dove era possibile, per un giovane venticinquenne quale sono stato, chiedere un mutuo per acquistare la propria casa e comprare una macchina senza finanziaria. Quando un giovane volenteroso trovava facilmente lavoro, quando vigeva la certezza che negli anni avremmo migliorato il nostro tenore di vita, dando poi sicurezza a figli e nipoti… 

Io sono “soltanto” un artista e non di certo un esperto di economia, né tantomeno di politica. Lungi da me pertanto, entrare nel focoso dibattito pro o contro l’euro, pro o contro l’Europa, pro o contro i nazionalismi, pro o contro il potere della finanza internazionale…

Mi limito solamente un semplice paragone tra oggi e allora e vedo, ahimé, un triste impoverimento delle persone, una precarietà sempre più marcata (anche nel nostro settore ovviamente), l’impossibilità per molti giovani di mettere su famiglia, un pessimismo diffuso.

Spesso mi imbatto in qualche “esperto” che mi fa dei ragionamenti ultra articolati, cercando di convincermi che prima eravamo più poveri di oggi per via dell’inflazione, che lo Stato ha sempre vissuto al di sopra dei propri mezzi, che oggi la stabilità dell’Euro garantisce le banche e quindi le famiglie ed imprese, che comprare in Cina consente di calmierare i prezzi e così via. Sarà vero???

I contadini sono sempre più poveri e disperati e si dice loro che 20 centesimi sono troppi per un kg di pomodori, privilegiando quindi quelli cinesi o nord africani che arrivano a container interi nei nostri porti. Ma ad un nostro agricoltore, quanto costa vivere e coltivare in Italia? Avrà anch’esso diritto di condurre una vita dignitosa?

Insomma, mi chiedo se non vi sia un’abissale dicotomia tra la teoria e la pratica!? Mi chiedo se non stiamo sacrificando 2 o più generazioni in virtù di alcune ideologie!? Mi chiedo cosa farebbero oggi tanti giovani se i propri nonni o genitori non fossero riusciti a risparmiare ed acquistare beni immobili!? Ed infine mi chiedo: a chi giova tutto questo? Ad una ristretta oligarchia sempre più ricca a scapito della moltitudine?

Sarei curioso di ricevere qualche parere spassionato sull’argomento…

 

 

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