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Gennaro Cannavacciuolo con Jan Peter
Gennaro Cannavacciuolo con Jan Peter

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Figura fondamentale per noi attori, in tanti anni di carriera ho avuto il piacere (ma anche il dispiacere a volte ahimé…) di lavorare con tanti registi: sia in teatro, al cinema che in televisione. Con alcuni, un feeling immediato, con altri un disagio profondo, nonostante mille sforzi. In questi giorni, mi sono quindi posto una domanda: quali sono le caratteristiche di un buon regista? Certo, mi potrete dire che la questione è di natura personale: ma qui non voglio parlare di “carattere”, ci sono delle persone infatti con cui si va istintivamente d’accordo ed altre no. Non è questo il punto: non parlo del “tipo introverso” piuttosto che del maniacale o del depresso. Vorrei invece elencare una serie di elementi oserei dire “oggettivi”.

Innanzitutto, un ottimo livello culturale. La conoscenza del testo, dell’intertestualità, del contesto socio-culturale storico in cui si svolge una storia e che porta ad avere una ampia visione del testo, di collocarlo in modo ottimale, dandogli una sua funzione: una "Weltanschauung" che sia di ampio respiro.

Un buon regista, poi, dovrebbe avere a mio giudizio una buona dose di self-control, ovvero di pazienza: sul set in particolare, ma anche durante le prove in ambito teatrale, i tempi morti e quindi di attesa sono lunghissimi ed i disguidi frequentissimi (assenza della luce desiderata, problemi con un microfono, il ritardo di una persona, un cavo che non funziona e chi più ne ha più ne metta): pertanto, è fondamentale che il regista mantenga la calma, non stia sempre a guardare l’orologio pressando l’attore a recitare a velocità accelerate.

Al buon regista occorre avere anche una buona dose di psicologia e di empatia: intendo la capacità di identificarsi, calarsi totalmente nella struttura mentale dell'attore che sta dirigendo, per ottenere così il massimo della resa interpretativa. Mai aggressivo anche se, in alcuni casi specifici (e solo chi ha una buona psicologia lo capisce) "strattonare" l’attore nel momento giusto può servire per fargli tirare fuori precise emozioni.

Il buon regista è umile: egli è consapevole di essere parte di un tutto, ma di non essere IL TUTTO e che solo il lavoro collegiale in serenità porterà validi frutti.  

In sostanza, un buon regista deve essere intelligente. Di quella intelligenza dalle molteplice sfaccettature: un’intelligenza intellettuale, emotiva, ma anche d’animo e comportamentale.

Qui in una foto con Jan Peter. Sicuramente un buon (ed è dire molto poco…!) regista.

 

Ultima modifica ilDomenica, 09 Dicembre 2018 20:20
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