Gennaro Cannavacciuolo è chiamato ad interpretare il ruolo del brillante in varie operette. In modo continuativo per il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ma anche per il Politeama di Prato, il Verdi di Salerno sotto l'egida del Teatro San Carlo di Napoli, per il Teatro Verdi di Pisa ed il Teatro Carlo Felice di Genova.
Le sue interpretazioni riscuotono grandi consensi tant'è che nel 2002 gli viene assegnato il premio "Trieste Operette"
Dal 1996, Gennaro Cannavacciuolo è chiamato ad interpretare il ruolo del brillante in varie operette. In modo continuativo per il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ma anche per il Politeama di Prato, il Verdi di Salerno sotto l'egida del Teatro San Carlo di Napoli, per il Teatro Verdi di Pisa ed il Teatro Carlo Felice di Genova.
Le sue interpretazioni riscuotono grandi consensi tant'è che nel 2002 gli viene assegnato il premio "Trieste Operette"
La vedova allegra, di Viktor Léon e Leo Stein, musica di Franz Lehár, sotto le regie di Gino Landi, Simona Marchini, Federico Tiezzi e Vittorio Sgarbi. L’ultima edizione è stata diretta da Daniel Oren. Produzioni: Teatro Lirico San Carlo (Napoli), Teatro Lirico Carlo Felice (Genova), Teatro Lirico Giuseppe Verdi (Trieste), Arena di Verona, Teatro Verdi di Salerno;
Scugnizza, di Carlo Lombardo, musica di Mario Costa, regia di M. Scaglione;
Cin-ci-là, di Carlo Lombardo, musica di Virgilio Ranzato, regia R. Croce;
La principessa della Czardas, di Leon Stein e Bela Jenbach, musica di Emmerich Kalman, regia di G. Landi;
Rosemarie, di Otto Harbach e Oscar Hammerstein, musica di Rudolf Friml e Herbert Stothart regia di I. Stefanutti;
Contessa Maritza, di di J. Brammer e A. Gruenwald, musica di Emmerich Kalman regia di L. Mariani.
Nel 1981, Eduardo De Filippo pubblicava sull'ordine del giorno del suo teatro: « Ringrazio Gennaro Cannavacciuolo per la collaborazione, ma soprattutto per l'impegno e la serietà con cui ha affrontato ben due sostituzioni; e non è finita qui…» (31 luglio 1981). Gennaro Cannavacciuolo, napoletano di nascita, aveva allora appena 20 anni. Si è quindi formato presso la Scuola di Eduardo de Filippo durante sei anni e, successivamente, a fianco di Pupella Maggio, collezionando successi e scritture prestigiose. Per la critica, Cannavacciuolo, attore, cantante, è oggi sinonimo de eclettismo, di classe, talento e fantasia ineguagliati. L'ultimo erede di questa grande scuola teatrale di un tempo, che lo rendono capace di affrontare il comico, il tragico, il cabaret, la rivista.