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Recensioni

Recensioni (31)

Le Recensioni dei media

Carmela e Paolino

Due mostri di bravura. Applausi a non finire dal pubblico che gremiva la sala. Da non perdere.

Corriere Mercantile, C. Rubbi

 

 

… la grande qualité des artistes de la compagnie qui font partager leur joie au public […]  le public ovationne les artistes

Le Dauphiné, C. Megevet

 

 

… è una gara di bravura, con un Cannavacciuolo che, memore delle origini napoletane aggiunge al cliché di P. De Filippo e N. Taranto, una sua surreale elegante comicità.

Il Giorno, U. Ronfani

 

 

Amarcord il vero varietà: bravissimi Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciuolo

Il Messaggero, Renzo Tian

 

 

Lui, l’eccezionale Gennaro Cannavacciuolo, di ottima scuola napoletana, ben degno degli illustri modelli (partenopei e non) ai quali si riferisce.

LUnità, A. Savioli

 

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Il Bacio della Donna Ragno

…. G. Cannavacciuolo disegna con maestria un Molina suadente e fiero della sua femminilità.

Babilonia, M. C. Gualersi, Maggio 98

 

Cannavacciuolo, dà a Molina molta morbidezza, ma anche tutta l’amarezza di chi la repressione e il pregiudizio lo ha vissuto da sempre nella normalità, anche prima di finire in cella.

Il Manifesto, G. Capitta, 19.03.98

 

… due interpreti di eccellente livello, in grado di competere con l’immaginario di chi ha letto il libro o con gli alti modelli del grande schermo. Tali si dimostrano G. Cannavacciuolo e G. Franzoni…

Il Tirreno, F. Moschini, 08.03.98

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Dolci Vizi al Foro

Straordinario Gennaro Cannavacciuolo come Hysterium, napoletano verace, punto di equilibrio, colonna su cui spesso poggia l’intero allestimento.

Gian Luca Favetto, Vivitorino, 06.04.95

 

 

Gennaro Cannavacciuolo, l’attore scuola eduardiana dalla straordinaria versalità si è rivelato, senza nulla togliere agli altri attori, la colonna portante i “Dolci Vizi al Foro”.

Dino Castrovilli, Giornale della Toscana, 95

 

 

Straordinaria è la prova di Gennaro Cannavacciuolo che il pubblico napoletano già ritrovò brillante interprete di “Cabaret”, dopo i sette spettacoli diretti da Eduardo de Filippo per la compagnia di Luca de Filippo e la partecipazione a formazioni primarie. Egli conferisce al suo Hysterium le tante sfaccettature fi una recitazione briosa, attenta, precisa, in un ruolo che testimonia un ricco temperamento e una sostanziosa base tecnica.

Maria Della Felba, Il Giornale di Napoli, 23.03.95

 

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L’AJO NELL’IMBARAZZO

Irresistibili nei ruoli di don Gregorio e Leonarda, Gennaro Cannavacciuolo e la O’ Brien sono i mattatori della scena.

Emilia Costantini, Corriere della Sera, 01.04.89

 

… Trovata la giusta ambientazione scenica e psicologica, grazie anche al supporto di artisti di grande talento come Gennaro Canavaccciuolo, creativo e poliedrico come in ogni sua interpretazione….

Nicola Cospito, Il Messaggero, 89

 

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Le Tre verità di Cesira

La scenografia essenziale, semplice, ma ben costituita, focalizza l’attenzione del pubblico sul noto attore napoletano. Cannavacciuolo che sfodera tutta la sua abilità istrionica, mostrando un’innata inclinazione alla comicità, accompagnata da una studiata introspezione psicologica del personaggio di Cesira.

Il patto di fiducia con il pubblico riesce, grazie all’abilità dell’ attore nell’ interagire con il pubblico, dosando sapientemente ritmo e toni. Nella sua interpretazione emerge la salace ironia delle narrazioni della protagonista, ma soprattutto il carattere di una donna che ha bisogno di parlare di sé, incapace di sopportare l’indifferenza di chi le sta intorno, che siano i vicini di casa o il marito. Dietro il riso e l’ ironia c’è, però, un fondo di malinconia e di solitudine che vena di sottili sfumature psicologiche lo spettacolo.

Gennaro Cannavacciuolo si mostra vera anima e forza motrice dello spettacolo. Capace di giocare sempre con ironia sull’ambiguità del suo personaggio e di tenere sul filo gli esiti dei propri racconti, anche se spesso interrotti da piacevoli incisi, l’attore riesce così a coinvolgere la platea ed appassionarla in un crescendo di intensità.

Le tre verità di Cesira al Teatro dell’ Angelo è uno spettacolo d’intrattenimento piacevole e divertente, adatto a tutta la famiglia, e in particolare a chi vuole unire alla semplice risata, la visione di un attore eccezionale, degno dell’antica tradizione partenopea.

 

Teatro.Org, Debora Bora, 10.11.09

 

 

Il grande Gennaro Cannavacciuolo, chi meglio di lui avrebbe potuto interpretare Cesira? Amato personaggio delle scene nazionali è stato sempre delizioso, lucido magnifico Caronte attraverso la storia, conducendo all’interno dei meandri, delle paure, delle risa, parte della stessa parte.

Il Corriere di Firenze, Tommaso Cimenti, 05.06.04

 

 

Il tocco decisivo viene dalla straordinaria e nello stesso tempo sapiente e godibilissima interpretazione di Gennaro Cannavacciuolo….

Il Mattino, Enrico Fiore, 24.01.04

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Ancora una volta il pubblico ha lodato il brillante testo e la bravura di Gennaro Cannavacciuolo….

Roma, M.G. Poggiagliolmi, 23.01.04

 

 

Gennaro Cannavacciuolo che attraversa abilmente i tanti registri del testo: dal comico al grottesco, dal leggero al tragico con rigore e precisione attoriale.

Il Corriere de Mezzogiorno, Natascia Festa, 23.01.04

 

 

[Gennaro] dà voce e baffi alla travolgente Cesira con talento sfumato e corposo… raccogliendo calorosi applausi

L’Unità, Sara Mamone, 06.10.00

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Le 5 Rose di Jennifer

Anna, in tailleur e cappello sul perbene spinto, isterico per le peripezie del suo gatto, esagitata tipo De Havilland nella Fossa dei Serpenti, di cui Gennaro Cannavacciuolo crea un magistrale ritratto.

La Repubblica, Franco Quadri, 15.11.01

 

 

.. il grande attore-cantante Gennaro Cannavacciuolo, nel ruolo che fu di Franceschi.

Roberto Incerti, La Repubblica, 04.12. 01

 

 

mentre il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo dà vita a un’Anna minacciosamente inquietante, tagliente e altrettanto disperata.

Corriere della Sera, Magda Poli, 04.11. 01

 

 

E’ bravissimo , talentuoso, Gennaro Cannavacciuolo nel ruolo di Anna.

Il Mattino, Enrico Fiore, 01.11.01

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Ditegli Sempre di Si

Bravissimo Cannavacciuolo

[la] sorella Teresina, che il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo interpreta “en travesti” dandole un sapore di straniata, dolente verità convalidando l’aria di “diversità” che aleggia in famiglia.

Magda Poli, Corriere della Sera, 03.05.09

 

Nel personaggio che fu di Titina, si fa apprezzare un attore straordinariamente eterogeneo quale Gennaro Cannavacciuolo, impegnato in una fantasiosa trasformazione, che rende merito alla sua specificità d’artista doppio, en travesti.

Renato Ribaud, l’Avanti, 30 marzo 2009

 

. il ruolo narrativo della ratio concepito per Teresa Lo Giudice, sorella del Murri, è invece meravigliosamente riletto da Gennaro Cannavacciuolo.

Anna Stromillo, Il Roma, 05.03.09

 

 

Il ruolo di Teresa affidato al bravissimo Gennaro Cannavacciuolo, quasi solo un’interpretazione maschile riuscisse a trasmettere contemporaneamente un’immagine di composta ed altera femminilità permeata da una forte e dignitosa drammaticità.

C.O., Vita Nuova, Trieste, 20.02.09

 

 

la sorella Teresina,, qui interpretata en travesti ma serissimamente dal bravo ed ironico Gennaro Cannavacciuolo.

Mario Brandolin, Il Messaggero Veneto, 15.02.09

 

 

Ottimo Gennaro Cannavacciuolo, in un ruolo particolare en travestì… Successo a fine spettacolo.

R. Malesci, Brescia, 05.02.09

 

 

uno straordinario Gennaro Cannavacciuolo (la sorella Teresa, la sola a conoscere il passato di follia del fratello).

Ravenna, Informazione, 28.01.09

 

 

. attorno a [Michele] invano si prodiga la sorella Teresa, truccata come la zia Bettina di Gian Burrasca che, nella raffigurazione spiritata ed eccentrica di Gennaro Cannavacciuolo, somiglia all’Evita Peròn dello scrittore argentino.

Enrico Groppali, Il Giornale, 07.07.08

 

 

Il personaggio della sorella Teresina è interpretato da un uomo, il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo che rende con precisione il carattere ossessivo e quasi asessuato del personaggio.

Stefano Vosa, Medinapoli, 22.06.08

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Scugnizza

Il re dell’operetta

Ma quanto è fortunato questo Gennaro Cannavacciuolo. Non pago di aver mosso i primi passi nientemeno sul palco accanto al grande Eduardo De Filippo e Pupella Maggio, si può prendere il lusso (rarissimo per un italiano) di spaziare dalla prosa, al canto; dal cinema all’operetta, senza per altro disdegnare la televisione.

E tutto e sempre nel migliore dei modi, con grande, estrema professionalità, tipica di chi i sacrifici sa esattamente cosa vogliono dire.

Laura Piazzi, L’Indipendente

 

Il bizzarro segretario Chic, lo spiritato Gennaro Cannavacciuolo che torna con grande successo al ruolo in cui si rivelò al Festival del 1996.

Rino Alessi, Il Piccolo

 

Gennaro Cannavacciuolo si è rivelato personalissimo e divertente nei panni ambigui del Conte Boni.

Daniela Bonitabus, Gazzettino di Trieste

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La principessa della Czardas

 

Gennaro Canavacciuolo, nel ruolo del Conte Boni Cancianu, bravissimo, dedica lo spettacolo a Lelio Luttazzi, morto il giorno della prima. È l' apertura del Festival dell' Operetta, una Principessa della csárdás scoppiettante, vivacissima, coloratissima.

Dino Villatico, La Repubblica

 

 

Gennaro Cannavacciuolo è senza rivali nel disegnare con movimenti, sguardi e furbesca gestualità il personaggio del Conte Boni Cancianu.

Sirlene Ancillotti, Udine Teatro

 

E poi c’è il trionfo di Gennaro Cannavacciuolo. Lo sapevamo bravo, ma qui l’artista partenopeo mostra davvero una marcia in più. Recita come solo quelli che hanno respirato accanto ai De Filippo sanno fare. Tratteggia un Conte Boni Cancianu dal profilo macchiettistico con una postura dinoccolata che richiama modelli mitici (Totò giovane e imbrillantinato.).

Sergio Cimarosti, Il Piccolo

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