Blog–breve storia del Ciak
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Chi non ha mai visto quella famosa lavagnetta nera d’ardesia e visto l’asticella abbassarsi con forza su di essa creando il famoso rumore “ciak” per l’appunto?
Ciak viene dal termine clapperbooard e fu inventato negli Anni 30 da Frank Thring senior, regista e produttore australiano, che lo usò nei suoi studios a Melbourne. Fu un’invenzione tanto semplice quanto geniale e immediatamente adottata nel mondo cinematografico e televisivo. Questa "lavagnetta” è come il “passaporto” di ogni inquadratura: ne riporta infatti tutte le informazioni essenziali come il tipo di ripresa (esterno giorno, esterno notte, interno giorno, interno notte…), il titolo del film, il regista, il numero della scena, la data della ripresa ed altro ancora.
Quando la scena è pronta per essere girata, ovvero gli attori sono in posa, truccati, in costume, le luci sono giuste, gli operatori in posizione, ecc, il macchinista, cosiddetto ciacchista, posiziona il ciak nell’inquadratura poco prima dell’azione e abbassa l’asticella dando luogo al famoso “ciak”. Le informazioni riportate sul ciak serviranno al montatore per capire con precisione quale scena usare: pertanto, quando si dice, gergalmente, “girare 8 ciak”, significa che detta scena è stata girata 8 volte. Marilyn Monroe, ad esempio, in A qualcuno piace caldo fu costretta a ripetere ben 59 volte la battuta «Dov’è il bourbon?..... e ancora si possono consultare negli archivi storici del film le altre 58 volte in cui pose la stessa domanda…
Come ogni cosa, anche il ciak ha subito un’evoluzione ed alcune produzioni usano lavagne elettroniche con led luminosi e display elettronici contenenti il timecode (sequenza temporale); io, tuttavia preferisco il ciak di una volta…
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