Volare, omaggio a Domenico Modugno
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regia Marco Mete, con il Trio Bugatta
"Gennaro Cannavacciuolo uno degli ultimi eredi della grande scuola teatrale legata ad Eduardo De Filippo, che lo rendono capace di affrontare il comico, il tragico, la rivista, il cabaret con uno stile inconfondibile". L'attore proporrà nella prima parte dello spettacolo le canzoni dialettali e macchiettistiche del grande Mimmo da "O cafè" a "La donna riccia", da "La cicoria" e "U pisci spada", alla più famosa "Io mammeta e tu"; fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale "Tommaso D'Amalfi" di Eduardo de Filippo, eseguito con l'apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo proprio a questo spettacolo. Nella seconda parte, in un atmosfera "brechtiana" spazio alle canzoni d'amore più famose lanciate da Modugno : "Vecchio frac", "Tu si na cosa grande", "Resta cu mme" e così via sino all'ormai inno nazionale "Nel blu dipinto di blu", cantato e danzato a mo' di Tip Tap alla maniera di Fred Asteir.
Spettacolo Volare: ripresa 2010-2018 (debutto 1988 con Domenico Modugno). Oltre 450 repliche in 6 anni.
Regia: Marco Mete; movimenti coreografici: Leda Lojodice
Oltre 500 repliche dal 2010
Definito dalla critica “un autentico gioiello”, lo spettacolo dal titolo “Volare” è tutto dedicato a Domenico Modugno: un tuffo emozionante nella storia della grande canzone italiana.
Lo spettacolo nasce con la collaborazione di Domenico Modugno nel lontano 1988: dopo un mese di repliche, è poi rimasto “nel cassetto” sino al 2010 quando è stato ripreso in una versione arricchita, ma sempre secondo le indicazioni date a suo tempo dal grande cantautore.
Il recital di Gennaro Cannavacciuolo propone in una reinterpretazione personale le varie strade musicali percorse da Modugno.
Nella prima parte, via con le canzoni dialettali e macchiettistiche, da “O ccafè” a “La donna riccia”, da “La cicoria” e “U pisci spada”, alla più famosa “Io mammeta e tu”; fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso D’Amalfi” di Eduardo de Filippo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo a questo spettacolo.
Nella seconda parte da atmosfera brechtiana, largo alle canzoni d’amore più famose lanciate da Modugno come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu mme” e così via sino all’ormai inno nazionale “Nel blu dipinto di blu”, cantato e danzato a mo di Tip Tap alla maniera di Fred Astaire.
Uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, applaudito dalla critica più esigente, che propone un alternarsi sottile di momenti comici e di alcuni più melanconici, di aspetti gioiosi e di suggestive evocazioni poetiche; uno spettacolo in cui Gennaro Cannavacciuolo miscela il pathos di Di Giacomo al realismo triste-ironico di Eduardo, approdando con successo ad una comicità teatral-musicale dai mille volti.