Operazione Budapest-un docu-thriller avvincente
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Budapest, 5 novembre 1983: 7 capolavori spariscono dal museo delle Belle Arti. Un furto d’arte compiuto 35 anni fa, che fece grande scalpore mediatico e mobilitò forze di polizie, investigatori, servizi segreti e deviati di varie nazioni. Mentre gli autori furono arrestati e condannati con una rapidità senza precedenti, i mandanti rimangono tuttora ignoti ed ancora oggi c’è chi ha paura di parlare…
Sono tanti i pezzi di questo grande ed intricato puzzle, che faticano ad incastrarsi, come intrappolati in una rete complessa di enormi interessi dove emergono figure legate alla criminalità, all’intelligence, alla politica….
Un fatto di cronaca vera, che sembra tuttavia sfidare le trame mozzafiato dei più grandi romanzi gialli.
Operazione Budapest è un magnifico docu-thriller che ho avuto il piacere di vedere la scorsa settimana in anteprima nazionale, al cinema Aquila di Roma. Prodotto da GiKa Productions, diretto da Gilberto Martinelli e montato da Anna Nagy - la quale ha collaborato alle ricerche storiche nonché alla sceneggiatura-, l’opera è degna di essere vista, commentata e promossa.
Aldilà dell’interesse storico in sé, l’approccio e ritmo narrativo scelti dal regista colpiscono nel segno. 50 minuti che scorrono veloci, dove gli elementi si sovrappongono gli uni su gli altri, presi da varie angolazioni così che lo spettatore crede di avvicinarsi sempre più alla soluzione: ma non appena arriva il finale, ti accorgi che il disegno rimane indecifrabile o, meglio, decifrabile in modo plurimo, sicché la soluzione univoca viene a mancare… Hai tutti i pezzi del puzzle, ma il disegno svanisce.
Il montaggio poi è eccellente e conferisce il giusto rilievo ad ogni sequenza, alternando con grande sensibilità i vari toni e tipologie del discorso, restituendo alla narrazione leggerezza, alternanza di sensazioni e nel contempo voglia di arrivare in fondo al discorso, in armonia con la bella colonna sonora di Andrea Ridolfi.
Insomma, un ottimo prodotto, curato nei minimi particolari, frutto di un’intensa ricerca storica, che ha positivamente colpito tutta l’audience della prima e che spero possa essere distribuito come merita, mentre ritengo possa fungere anche da ottimo spunto per la stesura di un vero proprio film già scritto dagli autori.