Il sasso. La persona distratta vi inciampa. Quella violenta, lo usa come arma. L’imprenditore lo adopera per costruire, il contadino stanco come sedia. Per i bambini è un giocattolo. Davide con esso uccise Golia, mentre Michelangelo ne fece splendide sculture.

In ogni caso, la differenza non l’ha fatta il sasso, ma l’uomo.

Non esiste sasso nel tuo cammino che tu non possa sfruttare per la tua crescita.

(Anonimo)

Bello, veritiero e condivido. Buona giornata.

Sono 110 anni, ovvero dal 1908, che romani, italiani, turisti e tanti amanti della buona cucina hanno la fortuna di gustare le fettuccine “all’Alfredo”: le famose bionde al doppio burro, condite con parmigiano e freschissime. 110 anni in cui stars celeberrime come Ava Gardner, Anna Magnani, Orson Welles, Sophia Loren, Ingrid Bergman solo per citarne una minima parte, artisti quali Walt Disney, in cui capi di stato come i Kennedy e Bush, personaggi pubblici, politici ed imprenditori hanno varcato la soglia del famoso ristorante “Il Vero Alfredo” in Piazza Augusto Imperatore 30 per passare una bella e gustosa serata, in un luogo ricco di storia, cultura, tradizione, calore ed anche affetto.

Affetto sì, perché la gestione è rimasta familiare per fortuna, ora in mano alla quarta generazione, nella persona di Chiara ed Ines, rispettivamente pronipote e nipote del fondatore ed inventore delle fettuccine, il Sig. Alfredo di Lelio. Due belle donne dinamiche, dedite con passione al loro lavoro e sempre sorridenti.

L’altro ieri, con numerosi ospiti abbiamo potuto gustare le famose fettuccine e deliziarci con la squisita torta decorata a mo’ di pellicola cinematografica.

Lunga vita al “Vero Alfredo” e... occhio alle (brutte) imitazioni! 

Sito internet "Il Vero Alfredo"

Pagina Facebook "Il Vero Alfredo"

L’essenza della pura gioia. Il concerto in mi maggiore di Bach, se riesce a conquistarvi, non vi abbandona più. Da quel tema iniziale con un ritmo che rimane impresso in testa, distillando gocce di felicità nell’arco di tutta la giornata, con un senso di grande e profonda felicità, dal sapore interminabile.

Questa è vera, grande Arte. Un esempio per certi compositori odierni.... 

E vi svelo un segreto: era la musica di entrata di mia moglie in chiesa al nostro matrimonio. 

L’altro giorno vi ho fatto conoscere la mia amica Gemma. Ora è il turno di Gilda. Anche lei, intima amica, compagna di una esperienza cinematografica… Carina, vero? 

> abito indossato da Mina, trasmissione Canzonissima, 1968 < 

Confesso di non essere particolarmente amante della cucina etnica, quella “molto etnica”, indiana, giapponese, messicana… Insomma, chiedo venia, ma preferisco rimanere ancorato ai miei atavici e sicuri sapori mediterranei.

Però, ieri, ho scoperto qualcosa di nuovo, che ho molto apprezzato! Il gelato giapponese, il MOCHI.

Si tratta, in sostanza, di un gelato dalla consistenza esterna leggermente gommosa e morbida, composta da pasta di riso. Il gelato contenuto in questo involucro soffice di riso può essere di svariati gusti, fragola, cioccolato, vaniglia, caffè, ma anche, e spesso, al tè verde ed al fagiolo rosso.

Sinceramente, non pensavo. BUONISSIMO!

Uno, due, tre, 10 squilli, a volte più! Non rispondo. Evidentemente, ho un buon motivo, o più di uno. Oppure si pensa che sia sordo e basta?

Non capisco né tollero l’assenza di buon gusto – ed anche di intelligenza basica – delle persone che ti tartassano senza motivo. Si, perché per assurdo, è proprio quando non vi è urgenza reale che alcuni si divertono a tempestarti al telefono.

Dopodiché, non appena rispondi, è quasi un’aggressione: “ti ho chiamato prima, dov’eri?”. Oppure: “perché non rispondi?” O ancora: “ti cerco da 10 minuti!”. Senza ciao né buongiorno.

10 minuti! Ma vi pare normale? 20 anni fa, quanto i tanto amati-odiati telefonini non esistevano, il tempo aveva sembianze più umane: partivi per un viaggio e chiamavi quando arrivavi per dire che stavi bene. Ora, ti chiamano 10 volte durante il viaggio!? Non ti trovavano a casa e ti richiamavano. Ora, ovunque tua sia, DEVI rispondere.

Sotto la doccia, in bagno, a teatro, in piscina, mentre dormi, mentre disquisisci con un amico, mentre fai l’amore…. Qualunque cosa fai, se squilla il telefonino, devi interrompere la tua attività e rispondere!

Io non ci sto!

E continuerò a rispondere nei tempi e modi che ritengo confacenti ai miei ritmi ed alle mie attività del momento.

Con buona pace di chi chiama.

E poi: qualcuno si è mai chiesto, di tanto in tanto, che magari alcune chiamate non sono gradite, specialmente quelle a sfondo di inutile e stupido gossip pseudo-mondano???

Chi condivide?

Cari amici, vi aspetto dal 21 febbraio al 11 marzo al Teatro della Cometa di Roma dove sarò in scena con lo spettacolo “Milly  -storia di una diva tra guerre, prìncipi, pop e variété”.

La storia della grande soubrette, attrice e cantante Carla Mignone, musa di Cesare Pavese, amante del Principe Umberto, Jenny delle Spelonche nell’Opera da Tre Soldi, diretta da Strehler, nella sua prima edizione italiana, artista avanguardista, coraggiosa e fuori da ogni schema.

Pianoforte: Dario Pierini; Sax-contralto: Andrea Tardioli; Violoncello: Francesco Marquez

Descrizione spettacolo

Recensioni

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Mi è sempre piaciuto il flamenco ed ancor più questa mia intima amica ballerina, dal nome Gemma, che trovo molto aggraziata e diversa da tutte le altre.

Concordate con me?