Blog–Miseria&Nobiltà–Teatro Vascello-Roma
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Amici, non perdetevi questo bellissimo spettacolo in scena dal 26 al 31 dicembre al Teatro Vascello di Roma.
"Torno alla miseria però non mi lamento; mi basta sapere che il pubblico è contento!".
Dopo due anni di tournée in tutta Italia, arriva anche a Roma Miseria&Nobiltà, un grandissimo classico della tradizione teatrale italiana. A metterlo in scena per la regia di Michele Sinisi, un'eccezionale squadra di 11 attori che fanno ridere, sorridere ed emozionare gli spettatori di tutte le età. Non c'è modo migliore per passare le feste natalizie e festeggiare il nuovo anno!
Cast artistico: regia Michele Sinisi; scritto con Francesco Maria Asselta; con Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D'addario, Bruno Ricci, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi;
ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA
“ …Vediamo tanto (troppo?) teatro che quando ci imbattiamo in un lavoro dove si unisce, e fiorisce, l’ingegno, l’inventiva, le capacità, la caparbietà, ma anche la semplicità e la sobrietà, le idee, e una visione precisa e una direzione chiara d’approdo come definirei questo “Miseria e Nobiltà” per la lucida percezione di Michele Sinisi, allora rimane soltanto un tempo sospeso nel quale fermarsi, attendere, alloggiare, far decantare, e poi, tornare a respirare. Questo è il teatro che vogliamo, quello che spinge, che pungola e stimola e al contempo accontenta palati e papille gustative, riempie gli occhi di temi e di colori, rimane fedele all’originale pur tradendolo continuamente ma in maniera così altruistica e sfacciata che è impossibile non volergli bene…”
Tommaso Chimenti – IL FATTO QUOTIDIANO
“…Interessante operazione quella di Michele Sinisi con Miseria&Nobiltà (produzione Elsinor), molto applaudita dal pubblico. Non c’è farsa ma lo sguardo su una condizione umana di programmatica falsità. Uomini e donne incapaci di relazioni normali e tutti dentro il gioco dell’artificialità tanto che gli attori, bravi, stanno sempre in scena anche quando non sono coinvolti nella scena, compreso il regista, e la recitazione è sopra le righe ed è inutile trovare una verità psicologica. Il risultato è limpido…”
Anna Bandettini – LA REPUBBLICA
“… L’idea di accostarsi a Miseria&Nobiltà come a un emblema del trasformisimo, dell’artificio rappresentativo, è intelligente anche se non del tutto risolta. L’inizio risulta un po’ faticoso ma poi la freschezza della compagnia prende piede e la commedia funziona puntualmente dove è previsto che funzioni, pur senza perdere la sua cifra sospesa tra vita e finzione. Alla fine, perché questa sia dichiarata e scoperta, c’è la voce di Totò che pronuncia la battuta conclusiva “Torno nella miseria però non mi lamento, mi basta sapere che il pubblico è contento”…
Renato Palazzi – IL SOLE 24 ORE
“… Si ride tanto, scivola giù come se fosse bevuto tutto d’un sorso, ma il sapore amaro in bocca prende sempre più piede man mano che la storia prosegue. La miseria è ben diversa dalla povertà e ce lo mostrano l’evoluzione della commedia così come alcuni gesti delle persone che stanno recitando a soggetto, anzi ci mostrano noi stessi. In che stato si ridurrebbe l’uomo se perdesse la dignità e la libertà? Questa farsa lo svela, lo fa senza giri di parole e alla fine sappiamo bene che si tratta di un affresco molto vicino a noi… Servendosi di cesure che richiamano il montaggio cinematografico, Sinisi scandisce il ritmo, sfruttando anche una botola, e come il bambino di “Nuovo Cinema Paradiso” conserva persino uno sguardo sognante. Sono gli occhi di chi guarda al di là della miseria umana (de)scritta e del luccichio della nobiltà e si perde nel gioco del teatro e del cinema, rimanendo, al contempo, attaccato alla realtà…”
Maria Lucia Tangorra – IL GIORNALE OFF