Ricevere una diagnosi fatale è cosa durissima, probabilmente angosciante, che sconvolge il nostro essere nel profondo, incidendo sul nostro carattere e le nostre azioni. Ora, l'accettazione dell’ineluttabile è l’assunzione di consapevolezza che uno scopo è stato definitivamente compromesso: c’è chi si dispera e chi, invece, reindirizza le proprie risorse verso altro. Vorrei così spendere alcune parole per Nadia Toffa, brillante giornalista, persona generosa e solare, stroncata troppo giovane da un male incurabile.
“Ho imparato a non odiare il dolore per imparare ad amare la vita”
In questo libro le sue parole dirette, spesso venate di ironia, mai banali, sono rivelatrici di come era lei veramente, del suo immenso amore per la vita: ci arrivano dritte al cuore e ci colpiscono per la loro carica di umanità e la magia che trasmettono.
“I testi qui raccolti li ho avuti in consegna da Nadia. Sono stati scritti nei giorni del silenzio” (Margherita Toffa), la mamma di Nadia.
“Sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra unendo il Nord e il Sud…Sei entrata nel cuore di tutti. Hai raccontato le tue fragilità dandoci coraggio. Hai avuto fame e sete di giustizia”. (Don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta nella Terra dei fuochi, che ha celebrato i suoi funerali)
Consiglio ed invito tutti ad acquistare questo libro non solo perché ricco di pensieri profondi, ma anche e soprattutto perché I DIRITTI D’AUTORE SARANNO DEVOLUTI ALLA FONDAZIONE NADIA TOFFA PER LA RICERCA E LA CURA DEL CANCRO.
Grazie di cuore cara Nadia.
Gennaro Cannavacciuolo
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