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Recensione - uno straordinario spettacolo...

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Ringrazio Lucia Ferrigno per la bellissima recensione. Mondopressing, 8 ottobre 2017

"Uno straordinario spettacolo, di Gennaro Cannavacciuolo, sorprendente e meraviglioso..."

"Prosegue poi con i numerosi applausi ed i “gridati” BRAVO provenienti dal pubblico in sala..."

"A spettacolo finito Cannavacciuolo non ha potuto lasciare il palcoscenico per le richieste del bis reclamate dal pubblico..."

Mondopressing - apri link

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Blog – un matrimonio impossibile

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Ebbene sì, lo confesso, Ermenegilda,  è stata un mio grande amore di gioventù. La incontrai a Milano, mentre stavo in scena con Cabaret: quale emozione rivederla ieri a teatro, dopo tanti anni. E’ venuta in camerino in punta di piedi, discreta, come allora, ma sempre bella, anzi, magnifica, distinta e sorridente. Essendo, ahimè, già sposato, non potevo certo fare altro se non guardarla con occhi languidi: peccato, perché lei è tuttora single e se lo fossi stato anch’io…. Lei, donna fine, intelligente, ha capito la mia tristezza e ha voluto concedermi una meravigliosa foto ricordo che condivido con voi. Qualche invidioso a scarabocchiato qualcosa in alto, non fateci caso, e perdonatelo, poverino.

Descrizione Cabaret

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Blog – Giorgia O’Brien

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Qui a Milano mi sono venuti a galla alcuni ricordi… Oggi vorrei raccontarvi la storia particolare, ed anche un po’ triste, di Giorgia O’Brien, all’anagrafe Giorgio Montana, a cui volevo molto bene.

Giorgia è stata una grande artista, nata di sesso maschile, a Palermo nel 1928, ma con voce da soprano oltreché da baritono: in giovane età le fu diagnosticato un ermafroditismo.

Dice Giorgia: ''Non c'era posto nel mio paese per un “diverso”'. Ho viaggiato in Francia, in Germania, ho conosciuto il cabaret e il music-hall, ho frequentato solo più tardi la rivista e l'avanspettacolo. A teatro riuscivo ad essere me stessa. Al di fuori delle scene mi sentivo rifiutata, schiacciata, soffocata”.

Laureatasi all’Accademia di Santa Cecilia, Georgia aveva una bellissima voce ed un talento naturale, uniti ad una grande cultura, fascino ed artisticità. Ma la morale benpensante dell’epoca, le impedì di poter affermare le sue doti ragion per cui partì prima in Germania e quindi Francia per costruire la sua carriera. Torna in Italia dopo una decina di anni ed ottiene grande successo in spettacoli di avanspettacolo, esibendosi in particolare all’Ambra Jovinelli dove un pubblico composto da Luchino Visconti, Anna Magnani ed altre personalità artistiche dell’epoca la sostengono e decantano le lodi. Il successo però dura pochi anni, sia per motivi di gelosia che di reticenza verso la sua “particolarità” e quindi decide di partire per Casablanca per sottoporsi all’intervento che la farà finalmente diventare donna. Siamo nel 1970: Georgia è la prima italiana ad aver cambiato sesso. Da qui riparte la sua carriera, che rimane modesta, malgrado interpretazioni di valore: lavora al Piccolo di Milano ed è interprete in pellicole d’autore quale Bertolucci, Zeffirelli, Gregoretti, Pupi Avati ed altri ancora.

Giorgia si spegne nel 2004, pochi mesi dopo essersi trasferita della sua Palermo dove, da sempre, voleva tornare ad abitare. Da lì a poco tempo, la seguiva il suo compagno di una vita, poi diventato marito nel 1987 dopo una lunga causa contro lo stato italiano, Georges Argand, ginevrino.

Con Giorgia siamo diventati prima colleghi, nell’Ajo nell’Imbarazzo, e poi amici. Parlavamo molto, delle sue difficoltà passate, della sua solitudine, della melancolia che l’accompagnò tutta la vita. Ma in scena sapeva tirare fuori un temperamento brioso, accattivante. E poi mi ha lasciato una bellissima eredità artistica, fra cui, in particolare, un numero, tanto difficile quanto originale, a cui sono molto legato e che mi riprometto di proporre non appena né avrò l’occasione.

Qui un link ad una delle sue rare interviste in Rai che le dedicò un servizio: clicca qui 

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Blog - l'indomani della prima

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Ecco come ci si sente l’indomani mattina della prima: completamente sfatti, distrutti! Carenza di sonno, testa pesante, residuo di palpitazioni per l’emozione, voglia di rimanere rintanati nel letto, in silenzio e senza vedere nessuno. Non di certo smaniosi di andare a prendere un brunch - vestito casual-chic - in qualche locale super gettonato del centro e prodigare sorrisi a tutti, come spesso viene dipinto nei film.

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Blog - il camerino

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 Il camerino dell’attore è un luogo particolare, solitamente uno spazio ridotto, di pochi metri quadrati, ma dove si concentra un mondo intero. Sogni, speranze, illusioni e delusioni. Un concentrato variegato di emozioni: paure, inquietudini, tremori, ma anche soddisfazioni, gioie ed allegria. Fastidi pratici, di varia natura, a volte la noia, spesso la solitudine o la voglia di scappare via e di vedere i propri cari. Il camerino è poi il luogo magico dove l’attore perde i suoi connotati, si trucca e si sveste per indossare i panni di un personaggio; un rituale solitamente lento e meticoloso, una metamorfosi a cui assistiamo tramite lo specchio, testimone di tanti dubbi, pensieri ed interrogativi. Il camerino è anche sede di incontri: visite gradite dopo lo spettacolo da parte di amici, colleghi, di spettatori sconosciuti con cui magari si creerà un rapporto duraturo; a volte capitano anche incontri sgraditi o sgradevoli e l’attore si sente intrappolato o fors’anche violato nel suo spazio intimo. Un microcosmo privato e pubblico al contempo, ricettacolo di forti emozioni e ricordi. Un luogo da rispettare, sempre.

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