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Blog – la moltiplicazione dei Weinstein

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Da settimane ormai, assistiamo ogni giorno a denunce di violenze da parte di decine e decine di donne molestate, addirittura violentate, da parte di registi e produttori cinetelevisivi. Donne che hanno taciuto per 10, 20, 30 anni. Donne che, per la maggior parte, hanno una solida carriera alle spalle. Donne che per anni sono state paparazzate a fianco del loro mostro, sorridenti ed ammiccanti sui vari red carpet del pianeta. In un lampo, la situazione si è capovolta: queste star belle ed affascinanti parlano di depressione, di ricatti, di soprusi. Le lingue di si sciolgono, si scopre che tutti sapevano: chiunque grida allo scandalo, gli scoop si sprecano.

Ebbene, ho davanti agli occhi la nitida immagine di un mondo sommerso dove la falsità regna sovrana, dove il sarcasmo e la disumanità caratterizza i mostri spaventosi e senza scrupoli che lo popolano. Di colpo, un gigantesco maremoto planetario porta alla luce questo territorio orrido la cui immagine è stata per anni restituita in modo totalmente distorto dai tanti proiettori e flash dei fotografi, dalle statuette di bronzo, dalle riviste platinate, dagli abiti scintillanti e dalle limousine extra lusso.

Dato per scontato che l’uomo mai si deve permettere di violentare una donna, né molestarla o semplicemente infastidirla (vedi al riguardo il mio post del 13 novembre – leggi post), quello che fa più ribrezzo in assoluto è la gigantesca ipocrisia alla quale assistiamo.

Si, ipocrisia. E’ ben risaputo infatti, soprattutto da chi lo frequenta, di quanto il mondo cine-televisivo e relativo “star system”, sia particolarmente “scivoloso”, anche se ciò accade in molti altri ambiti. E mi chiedo: perché tutti hanno taciuto sino ad ora? Le stesse vittime ma anche colleghi, agenti, amici, parenti non sapevano nulla? Come si giustifica una tale colposa omertà? Evidentemente, quella di Weinstein è una prassi culturalmente accettata, cosa moralmente grave: ma soprattutto, perché alla fin fine, malgrado le alzate di scudi, molti traggono vantaggio dal “mostro”; e trarre vantaggio da un ricatto, significa comunque accettarlo. Magari lo fai malvolentieri, ma comunque lo accetti, a maggior ragione se reiteri il comportamento per anni. In fondo, l’uomo di potere fa comodo a tanti e lo si accontenta, seppur storcendo il naso. Cosa dire poi delle tante donne che provocano apertamente l’uomo in grado di far loro ottenere una parte? Oppure dei tanti giovani, vere e proprie marchette, che coltivano rapporti “interessati”, sia con uomini che con donne mature, magari produttrici o attrici famose con lo scopo di farsi strada?

Temo, purtroppo, che il polverone durerà il tempo di una stagione: assisteremo a condanne sociali e professionali, più che legali, ad ulteriore denunce, rivelazioni e scoop per qualche mese, dopodiché, il mondo sommerso tornerà quello di prima. Perché pur di ottenere fama e soldi, l’uomo perde di vista la propria dignità celandosi dietro mille giustificazioni….

Stop alla violenza, stop all’ipocrisia.

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Ultima modifica ilMercoledì, 20 Dicembre 2017 22:03
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